Demenza senile, il miglior alleato contro il decadimento cerebrale è l’amore: quante volte bisogna farlo

Demenza senile, decadimento inevitabile, ma che può essere reso “meno spaventoso”, dal farmaco più potente che ci sia: l’amore, ecco perché.

Amarsi a lungo termine diventa sempre più difficile nell’era dell’istantaneità digitale in cui tutto è accelerato e facilmente interscambiabile. Il punto è che a volte anche le coppie più longeve vivono delle sfide difficili da affrontare. Se il quotidiano è fatto spesso di fretta, incomprensioni, stress e stanchezza cronica, fare l’amore diventa sempre più complicato. Aumentano le distanze, e tutto sembra più difficile. Il punto è che nessuno lo sa, ma farlo secondo alcuni studi scientifici, è fonte di benessere e di allontanamento dalla demenza senile.

demenza senile
Amore ed età matura, sfatare qualsiasi mito – portalino.it

La demenza senile è una condizione fisiologica del corpo umano. Non è detto che sia per tutti drastica e spaventosa, dal momento in cui se presa in tempo e con le dovute cure potrebbe avere esiti meno difficili da affrontare. Ma quello che nessuno sa è che fare l’amore con la persona amata potrebbe essere il farmaco che meglio permette di combattere il decadimento cerebrale che affligge tutte le persone che raggiungono una veneranda età.

Demenza senile, ecco perché l’amore è così importante

Quindi, fare sesso regolarmente non solo fa bene al cuore e all’umore, corpo ed emotività vengono preservati, ma anche alla mente perché il cervello ne giova più di tutte le altre sfere che costituiscono la complessità umana.

Il miglior metodo per gestire la demenza senile
Amore ed età matura, sfatare qualsiasi mito- portalino.it

Si tratta di un numero esatto di volte, e non solo, perché lo studio si concentra proprio sugli effetti dell’amore nei confronti della demenza senile. Non serve essere degli scienziati per capire alcuni calcoli, perché è proprio dallo studio effettuato da alcune menti sapienti che è possibile trarre il meglio. Ecco perché l’amore è la medicina più potente, è vero che a volte non basta, ma quando lo si trova bisogna tenerselo stretto.

Gli studiosi che hanno effettuato gli studi sono i ricercatori dell’Hope College, i quali hanno fatto test per 5 anni su circa 1683 persone che superano i 62 anni d’età. Ebbene, sfatare questo mito è essenziale: la sessualità è vissuta in ogni fase della vita! Anche gli anziani ne hanno una, e come tale va rispettata. In un range che va da gente tra i 75 e i 90 anni, si è notato che chi faceva l’amore almeno una volta alla settimana per cinque anni, nei test ha manifestato delle prestazioni ottimali. Migliori di chi non lo faceva.

Per cui ne consegue che il sistema nervoso ne giova, e di conseguenza per combattere il decadimento cognitivo, potrebbe essere un valido alleato. Se per questo range conta la quantità, per quelli più giovani tra i 62 e i 75 anni a definire una miglior condizione dello stato cognitivo è invece la qualità del sesso. Lo studio pubblicato su Journal of Sex Research, conferma proprio questa visione.

Probabilmente perché l’età mette ancora a dura prova con stress e disagi quotidiani rispetto a chi essendo più avanzato “ci pensa di meno”. In sostanza, si conferma che fare l’amore e l’amore in sé, non dovrebbero mai passare in secondo piano, qualsiasi sia l’età in questione.

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